duminică, 30 ianuarie 2011

Five more years - Editoriale da Il Foglio

Non sarà risolutivo, ché jokes e mattane contano di più, e di più ancora i dati ineccepibili di Luca Ricolfi sul Contratto con gli italiani, e ancora di più la tristezza degli avversari, ma l'appoggio di Bush a Berlusconi non poteva essere più esplicito, perfino imbarazzante per gli usi della diplomazia occidentale. E' un amico che mi tira su il morale, ha detto del premier il presidente americano, e ha dato stabilità all'Italia perché è un uomo di principi che mantiene la parola data, è un ottimista e un volenteroso di natura. Alla domanda maliziosa su un'eventuale vittoria degli avversari di Berlusconi il 9 aprile, mentre il Cav. pronto e furbo gli suggeriva teatralmente il "no comment", Bush ha opposto il più eloquente dei sorrisi.
Per essere una festa d'addio, come ha detto rosicando il professor Prodi, non aveva niente di malinconico. Tutt'altro. Il leader dell'Unione avrebbe fatto meglio a unirsi all'applauso bipartisan, considerando indivisi il patrimonio di credibilità italiano a Washington e l'amicizia leale italiana con l'America, come avrebbe fatto anche il più scialbo degli statisti. Quando il centrosinistra era al governo, la gara a comparire con Bill Clinton era fervorosa, in nome della terza via ciascuno dei capi della sinistra aveva una sua corrente o fondazione o missione o visione da affidare alle capaci mani del leader del centrosinistra mondiale, in Inghilterra i premier socialisti e democratici si stringevano la mano e cantavano in coro "All we need is love" mentre tuonavano i bombardamenti su Belgrado, e sono indimenticabili le immagini di D'Alema con le stellette di generale della Nato nel cinquantennale dell'alleanza.
Poi in patria si facevano i distinguo, si teneva buona la base riottosa, si inscenava la farsa dell'indipendenza nazionale e si gettavano le basi franco-tedesche per la gestione piatta e burocratica dell'Europa Goldman Sachs, sotto Prodi. Il nostro Churchill nazionale è stato più sobrio, ha, evocato i valori del lavoro e dello sport, che per la verità non sono poca cosa, e pacca oggi pacca domani è riuscito a scardinare lo spirito multipolare e antiamericano dell'Europa di Chirac e di Schróder, si è infilato senza danni eccessivi nella rischiosa avventura irachena e ha saputo anche uscirne con i complimenti di tutti, ha rimediato una buona commessa per l'Agusta, sezione elicotteri, e soprattutto una scia di amichevole simpatia che ci riguarda tutti.