In qualità di responsabile del gruppo Studenti per le libertà dell’Università Cattolica vorrei precisare alcune cose in riferimento alla contestazione per l’assegnazione di una laurea honoris causa a Romano Prodi da parte della nostra università.
La protesta ha avuto grande risalto su tutti i media italiani, sebbene pochi se ne siano occupati con perizia. Non entro nel merito della decisione del nostro prestigioso ateneo, ma le definizioni di «dilettante», «impacciato» e «dal linguaggio piatto» date in passato da grandi quotidiani europei all’ex presidente della Commissione Europea lasciano comprendere buona parte della levatura del personaggio.
La contestazione è stata operata da tre gruppi: Studenti per le libertà, sicuramente il più numeroso, Azione Universitaria (il gruppo giovanile della componente Destra Sociale) e dai ragazzi del MUP – Lega Nord. Il nostro gruppo, SPL, attivo da due anni in Cattolica, è espressione del movimento giovanile di Forza Italia, ma mira al coinvolgimento di tutti gli studenti di centrodestra.
Una volta riunitici per proclamare la contrarietà a questo riconoscimento, abbiamo organizzato un giro di email, sms, telefonate e utilizzato il nostro sito internet (www.splmilano.com) per pubblicizzare l’iniziativa, comunque spontanea e volontaria. La linea condivisa dal gruppo è stata quasi del tutto rispettata: non volevamo una protesta partitica, né mostrare simboli o striscioni come altri hanno fatto. Abbiamo affisso manifesti nei chiostri per esprimere ancor più chiaramente il nostro dissenso, ma i contenuti non sono mai stati violenti né volgari.
Il giorno della laurea ci siamo radunati un’ora prima del conferimento e protestato sino al termine della cerimonia. Inoltre, Studenti per le libertà si dissocia apertamente dai saluti fascisti ostentati da altri studenti, che non rispecchiano i valori della destra moderna, liberale e cristiana in cui crediamo e per cui operiamo.
La protesta ha avuto grande risalto su tutti i media italiani, sebbene pochi se ne siano occupati con perizia. Non entro nel merito della decisione del nostro prestigioso ateneo, ma le definizioni di «dilettante», «impacciato» e «dal linguaggio piatto» date in passato da grandi quotidiani europei all’ex presidente della Commissione Europea lasciano comprendere buona parte della levatura del personaggio.
La contestazione è stata operata da tre gruppi: Studenti per le libertà, sicuramente il più numeroso, Azione Universitaria (il gruppo giovanile della componente Destra Sociale) e dai ragazzi del MUP – Lega Nord. Il nostro gruppo, SPL, attivo da due anni in Cattolica, è espressione del movimento giovanile di Forza Italia, ma mira al coinvolgimento di tutti gli studenti di centrodestra.
Una volta riunitici per proclamare la contrarietà a questo riconoscimento, abbiamo organizzato un giro di email, sms, telefonate e utilizzato il nostro sito internet (www.splmilano.com) per pubblicizzare l’iniziativa, comunque spontanea e volontaria. La linea condivisa dal gruppo è stata quasi del tutto rispettata: non volevamo una protesta partitica, né mostrare simboli o striscioni come altri hanno fatto. Abbiamo affisso manifesti nei chiostri per esprimere ancor più chiaramente il nostro dissenso, ma i contenuti non sono mai stati violenti né volgari.
Il giorno della laurea ci siamo radunati un’ora prima del conferimento e protestato sino al termine della cerimonia. Inoltre, Studenti per le libertà si dissocia apertamente dai saluti fascisti ostentati da altri studenti, che non rispecchiano i valori della destra moderna, liberale e cristiana in cui crediamo e per cui operiamo.